Rendite all’italiana: quando il btp batte… beh, quasi sempre il resto?

 

Un’avvio sprint che sorprende

In un’epoca in cui i titoli di Stato sembrano gareggiare come fossero sprinter in pista, l’italia continua a farsi notare. nel 2025, i btp (buoni del tesoro poliennali) hanno registrato aste con rendimenti particolarmente appetibili, brillando soprattutto sul fronte dei 7 e 30 anni, grazie alla forte domanda internazionale. I btp a 7 anni, emessi a luglio 2032, hanno offerto un rendimento lordo del 3,281 %, mentre i btp a 30 anni hanno garantito una cedola reale del 2,55 %.

Nell’aprile 2025, anche i bot a un anno hanno attirato attenzione: rendimento lordo del 2,122 % (netto ~1,696 %), con copertura di 1,52 volte. Non il picco del 2022 (dove toccammo i 2,337 %), ma comunque un segnale di solidità nella domanda.


Spreads? Breve storia di un revival

Il differenziale tra il rendimento del btp decennale e il bund tedesco – il famigerato “spread” – ha fatto registrare un tracollo verso il basso. a giugno 2025, il gap era sceso a circa 95 punti base, contro una media storica di quasi 197 bp. Reuters ha confermato che la differenza è sotto i 100 bp per la prima volta dal 2021, spinta anche dalla spesa tedesca in infrastrutture e difesa. Il ft ha aggiunto che ora il btp tratta con solo 0,9 punti percentuali di rendimento in più rispetto al bund.

Un risultato sorprendente, considerando che un decennio fa, durante la crisi del debito, lo spread viaggiava oltre i 500 bp. Questa convergenza ha portato molti analisti a rivalutare l’Italia in positivo: l’investimento nel vecchio stivale non è più lo “zimbello” dell’eurozona.

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Confronto tra titoli: chi rende di più?

 
Tipologia titolo Rendimento attuale Rendimento tedesco (Bund) Differenziale
BTP 10 anni 3,55 % ~2,60 % ~0,95 % (95 bp) 
BOT 1 anno 2,122 % (lordo) Schatz tedesco <1 % >1,1 %
BTP 7 anni 3,281 % (nuovo) interessante
BTP€i 30 anni 2,55 % (reale) copertura inflazione

 

L’area euro si trova in una sorta di bipolarismo dei rendimenti: la domanda di bund rimane elevata, ma la Germania ha appena annunciato un maxi-fondo da 500 mld € per infrastrutture e difesa, spingendo i rendimenti Bund verso l’alto. Ciò, paradossalmente, avvantaggia l’Italia nella corsa al rendimento.

Inoltre, i btp offrono un reale ancoraggio all’inflazione, molto gradito in un contesto d’incertezza macro e volatilità. In confronto, i titoli statunitensi a 10 anni viaggiano attorno al 4 % (USA), mentre la sterlina UK paga intorno al 4,6 % (gilt), ma rischiosità valutaria e differenze normative rendono meno lineare il confronto.

Un’occasione appetitosa e qualche insidia nascosta

Perché l’investitore dovrebbe sorridere

  • Rendimenti superiori: con btp decennali a ~3,5 % e spread ridotto, il debito italiano attrae chi cerca extra rispetto al core euro.

  • Stretta convergenza: la compressione dello spread sotto i 100 bp riduce la percezione del rischio.

  • Copertura inflazione reale: i btp assicurano protezione in caso di rialzo dei prezzi.

  • Domanda robusta: i collocamenti vedono alta partecipazione estera (~70%), segnale di fiducia.

Cosa rimane sotto il vestito

  • Debito pubblico elevato: il rapporto debito/PIL è ancora superiore al 100 %; un rallentamento dell’economia lo renderebbe meno sostenibile.

  • Rischio spread inverso: se i bund surrenderanno la spinta rialzista, l’effetto convergenza potrebbe svanire.

  • Volatilità geopolitica e macro: dazi, guerre o shock globali possono riaccendere tensioni e spread.

  • Dipendenza da politica UE: fondi europei e politiche fiscali comuni sono essenziali per sostenere la domanda sui btp.

Istruzioni per l’uso: investire o no?

Se il tuo orizzonte è medio-lungo e cerchi una cedola più gustosa rispetto al Bund, con una componente inflazionistica protetta, i btp (in particolare 7–10 anni o btp) possono essere un’opzione interessante. tuttavia:

  • Valuta bene la tua tolleranza al rischio e controlla regolarmente l’evoluzione dello spread e delle condizioni macro.

  • Considera la diversificazione in bund, gilt o titoli US per equilibrare rischio e rendimento.

  • Ricorda che la consulenza finanziaria professionale può aiutarti a personalizzare la strategia in base al tuo profilo di rischio, agli obiettivi patrimoniali e al contesto fiscale italiano.

Insomma, se vuoi far lavorare i tuoi risparmi con un occhio alla stabilità e un altro ai rendimenti — nei fatti, non solo nelle parole — il momento sembra buono. ma come in ogni gara a ostacoli, meglio farsi affiancare da un coach esperto: un consulente finanziario.

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