Le privatizzazioni di Stato di fine 2024, opportunità di lungo periodo?

L'approccio di lungo periodo è uno dei capisaldi sia quando si costruisce un portafoglio di investimento sia quando si investe la nuova liquidità. Ma troppo spesso il privato che investe rimane condizionato da emotività e approccio miope perdendo opportunità e scegliendo strategie di investimento poco efficienti. Un tema al centro dell'attenzione sul mercato azionario italiano in ottica di possibile opportunità in ottica di lungo periodo è la nuova stagione delle privatizzazioni di Stato che interesserà la fine del 2024: il collocamento di azioni di Poste Italiane e Banca MPS. Se da un lato per decidere se siano investimenti adatti al proprio profilo di rischio ed esigenze è necessario parlarne con un consulente esperto, dall'altro va detto che si tratta di operazioni pensate per chi investe in un'ottica di lungo periodo. 

Poste, una quota importante dedicata agli investitori privati

Nella prima parte di ottobre sono arrivate conferme via stampa sulle ipotesi riguardo i dettagli sulla privatizzazione di circa il 14% del capitale di Poste Italiane attualmente in mano al MEF, valutabile in questo periodo in Borsa intorno ai 2,35 miliardi di euro. Il Prospetto Informativo è atteso essere depositato in Consob in questi giorni per essere approvato in tempi brevissimi. A questo punto l’offerta dovrebbe partirebbe il 21 ottobre e concludersi il 25, giorno in cui sarà fissato anche il prezzo definitivo. Le attese sono orientate sul fatto che la parte dedicata al retail non dovrebbe essere inferiore al 30%

YA_logo BVuoi sapere se investire nelle privatizzazioni di Stato in arrivo è una soluzione di investimento della tua liquidità adatta al tuo portafoglio e al tuo profilo di rischio?

Scrivici ed entra in contatto gratuitamente e senza impegno

con l'advisor giusto per te grazie a YourAdvisor.

Poste, la chiave degli incentivi agli investitori retail di lungo periodo  

Per Websim, i temi su cui rimangono maggiori incertezze riguardo i lotti minimi (si parla di 250 azioni per i retail) e gli importanti meccanismi di incentivazione, che con maggiore probabilità saranno basati su bonus share e non su uno sconto rispetto al prezzo di mercato. In relazione alle forme di incentivazione, è atteso un quadro coerente con quanto avvenuto in sede di IPO; quindi, basate su bonus shares e con sconto, se previsto, abbastanza ridotto rispetto agli attuali prezzi di mercato anche in considerazione dell’interim dividend sui risultati 2024 che verrà staccato il 18 novembre, che gli esperti stimano in 0,30 per azione.

Ma attenzione. Ci si attende un premio per gli investitori privati stabili nel lungo periodo. Quando avvenne il primo collocamento di Poste, anni fa, furono previste per investitori retail 1 azione aggiuntiva per ogni 20 sottoscritte da assegnarsi dopo 12 mesi dal collocamento, 1 ogni 10 per i dipendenti). "Ci aspettiamo - scrive Websim - che il collocamento, con una più ampia base flottante possa essere positivo per il titolo nel medio-lungo termine".
.

Ma investire sulla privatizzazione di Stato conviene nel lungo periodo?

Un recente approfondimento di Milano Finanza ha messo in luce i risultati per gli acquirenti di azioni Poste in occasione del primo sbarco in borsa dell'ormai lontano ottobre del 2015. Da allora Poste, pur con una certa volatilità, i prezzi sono di fatto quasi raddoppiati rispetto ai 6,75 euro del primo sbarco sul listino. E non è tutto. Poste è un grande distributore di dividendi, con un monte dividendi che ha superato il miliardo di euro. Dalla prima quotazione la massa di dividendi totale sfiora i 6 miliardi restituiti ai soci nell'arco di nove anni. Dunque, grazie anche all'incasso delle cedole nel tempo, un investitore della prima ora ha ottenuto un rendimento dell'azione, il cosiddetto total shareholder return di oltre il 200% in nove anni, il doppio quello offerto dall'indice Ftse Mib nello stesso arco di tempo.

La crescita di MPS passa dalla privatizzazione in arrivo

Entro la fine dell'anno il Tesoro metterà sul mercato una nuova tranche di B.Mps. come annunciato dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Al momento il Tesoro è ancora primo azionista della banca senese con una quota del 26,73%. Per rispettare gli impegni con la Commissione Ue, sfruttando al contempo l'ottima performance della banca in borsa e la significativa generazione di utili della banca, il Tesoro ha in un primo momento ceduto il 25% per oltre 900 milioni. E poi a marzo scorso una seconda quota, pari al 12,5%, per un incasso di 650 milioni di euro. Il Mef non potrà non considerare che la cessione di questa ulteriore tranche della quota in Mps avrà un effetto sul futuro del Monte. Secondo indiscrezioni delle ultime settimane, la quota da vendere dovrebbe essere intorno al 10-15%.  

Vuoi, senza impegno, l'aiuto di un consulente esperto per sapere se investire nelle privatizzazioni di Stato in arrivo è una soluzione di investimento della tua liquidità adatta al tuo portafoglio e al tuo profilo di rischio?

Compila il form e ti metteremo in contatto gratuitamente e senza impegno con l'advisor giusto per te grazie a YourAdvisor