Investire in foreste sostenibili, una nuova frontiera di opportunità

Mentre spuntano qua e là in diversi settori azionari crescenti elementi di incertezza, continuano di contro a rafforzarsi e ad aumentare i motivi perché gli investimenti in foreste sostenibili rappresentano un'interessante opportunità per gli investitori, soprattutto per quelli che desiderano coniugare benefici ambientali, sociali e obiettivi finanziari. La domanda globale di prodotti in legno è raddoppiata negli ultimi 60 anni e, secondo la FAO, potrebbe aumentare di un ulteriore 37-60% entro il 2050. Questa crescita è alimentata da megatrend globali come l'aumento della popolazione, l'urbanizzazione, il miglioramento del reddito pro capite e la transizione verso un'economia più verde. Non solo. Con l'avvicinarsi della COP30 del novembre 2025, il tema della biodiversità sarà centrale, specialmente per il ruolo critico delle foreste amazzoniche. Ma vediamo più nel dettaglio.

Ritorni economici e stabilità a lungo termine    

Investire in foreste può offrire rendimenti interessanti e stabili nel tempo. Non bisogna infatti dimenticare che il legname, prodotto principale di foreste e boschi, è un bene essenziale, con una domanda forte a livello globale, sia per l'industria edilizia che per altri utilizzi. Inoltre, le foreste rappresentano un’efficace protezione contro l'inflazione, in quanto i prezzi del legname tendono a seguire i trend inflazionistici.

Dal punto di vista finanziario, le foreste offrono anche vantaggi di diversificazione. La loro bassa correlazione con altre classi di attivi, come azioni e obbligazioni, le rende un’ottima scelta per ridurre i rischi complessivi del portafoglio, soprattutto in tempi di volatilità economica.

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Un contributo concreto alla sostenibilità ambientale  

Gli alberi svolgono un ruolo essenziale nella lotta contro il cambiamento climatico. Attraverso la fotosintesi, rimuovono l’anidride carbonica dall’atmosfera, immagazzinando carbonio nei tronchi, nelle radici e nel suolo. Questo processo non solo contrasta l’effetto serra, ma aiuta anche a preservare la biodiversità e a proteggere gli ecosistemi naturali.

Con l’aumento della consapevolezza ambientale e delle regolamentazioni ESG, il potenziale di crescita di questo settore è significativo, candidandolo a essere una componente strategica nei portafogli di investimento moderni. Le foreste, infatti, non rappresentano solo un’opportunità economica, ma un patrimonio da preservare per le generazioni future.

Per questo è fondamentale investire in foreste che siano "certificate", come quelle riconosciute dal Forest Stewardship Council (FSC). Questo ente certificatore assicura che queste aree siano gestite in modo sostenibile, riducendo il rischio di deforestazione e garantendo il rispetto di standard ambientali, sociali ed economici.

Ed è fondamentale anche che chi gestisce strategie finanziarie di investimento in foreste abbia le competenze specifiche adatte per scegliere gli investimenti migliori, appoggiandosi ad operatori specializzati in questo asset, che a loro volta possano aiutare i gestori finanziari a proporre strategie sostenibili. Un esempio di questi operatori specializzati è l'esperto di capitale naturale IWC. IWC è uno specialista globale del capitale naturale, controllato da BNPP AM e con sede a Copenaghen. Vanta oltre 30 anni di esperienza nella fornitura di servizi di gestione e consulenza nell'ambito di investimenti forestali sostenibili, investimenti in agricoltura e ripristino degli ecosistemi. 

La riforestazione che crea valore

Un esempio di come la riforestazione possa creare valore arriva dal Costa Rica. Questo piccolo Paese punta a essere un leader globale nella sostenibilità ambientale. Ha piantato milioni di alberi per ripristinare le foreste, contribuendo a una significativa riduzione delle emissioni di CO2, all'aumento del turismo ecologico e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Il caso italiano: foreste, biodiversità e nuove opportunità

Come indicato nell’ultima edizione, quella 2023 diffusa a novembre 2024, dello storico Annuario CREA, realizzato da 77 anni dal CREA Politiche e Bioeconomia, in Italia le foreste coprono circa il 37% del territorio nazionale, rappresentando una risorsa preziosa per il Paese. Tuttavia, il patrimonio boschivo italiano è largamente sottoutilizzato: il tasso di prelievo della massa legnosa è solo del 27%, meno della metà rispetto alla media europea. Questo ha portato a una forte dipendenza dall’importazione di legname e materie prime da altri Paesi.

Nonostante ciò, si moltiplicano le iniziative di gestione sostenibile e innovativa del patrimonio forestale italiano. Un esempio è il progetto “Bosco Vigna” nelle Langhe firmato dall'azienda vitivinicola Fontanafredda. L'iniziativa ha integrato oltre 170 alberi forestali e da frutto tra i filari di un’azienda vitivinicola. Questa iniziativa mira a ricostruire la biodiversità locale, contrastando gli effetti negativi della monocultura e favorendo una coltivazione più sostenibile. In effetti, proprio la biodiversità è un elemento chiave degli investimenti forestali. Il cambiamento climatico e le pratiche agricole monovarietali hanno ridotto la diversità biologica in molte aree, causando squilibri negli ecosistemi. Investire in progetti che promuovono la biodiversità, come il ripristino delle foreste miste, può contribuire a rafforzare gli ecosistemi locali e a creare valore economico. 

Anche il settore industriale si sta mobilitando su iniziative di economia sostenibili basati sui prodotti delle foreste certificati, alimentandone la domanda. Come riportato nel suo primo bilancio di sostenibilità presentato a dicembre, Battistella Company, leader nel settore dell’arredamento, utilizza ormai esclusivamente legno certificato FSC per garantire sostenibilità ambientale e atossicità dei materiali. Allo stesso modo, Cigierre, operatore della ristorazione, garantisce di aver già raggiunto una quota più del 30% della carta utilizzata per l’asporto che proviene da foreste certificate per ridurre l’impatto ambientale.

Foreste come risposta agli obblighi di rendicontazione ESG

La crescente attenzione agli standard ESG sta spingendo molte aziende, anche PMI, a considerare gli investimenti in foreste come parte integrante della loro strategia. Ad esempio, un'agenzia di comunicazione a Milano ha deciso di investire in un bosco nel Monferrato per compensare le proprie emissioni di CO2 e anticipare gli obblighi normativi europei sulla sostenibilità. Investimenti di questo tipo non solo migliorano l’impatto ambientale delle aziende, ma offrono anche vantaggi reputazionali, rendendo le organizzazioni più attrattive per clienti e investitori.

Tecnologia, innovazione e intelligenza artificiale per la gestione forestale

Un nuovo strumento prezioso nella gestione delle foreste è oggi rappresentato dall’intelligenza artificiale. Analizzando immagini satellitari e dati ambientali, l’IA può monitorare la deforestazione, identificare aree a rischio e migliorare la pianificazione delle risorse. Questo tipo di innovazione consente una gestione più efficiente e sostenibile, massimizzando i benefici ambientali ed economici.

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