Perché guardare con interesse alla ripartenza delle borse cinesi

Dopo un lungo periodo di delusioni e rendimenti negativi le Borse cinesi sembrano aver avviato la loro rivincita, candidandosi ad essere uno dei temi azionari più promettenti per il medio-lungo periodo. I segnali tecnici e quantitativi in tal senso hanno preso sempre più consistenza. Ma anche le variabili macroeconomiche stanno orientandosi a favore di un sostegno fondamentale alla ripresa dei mercati azionari del Dragone. L'effetto di questo doppio miglioramento emerge nei giudizi delle grandi case d'investimento internazionali che vedono sempre più potenzialità interessanti nella ripresa della Cina.

I miglioramenti tecnici dei listini dell'area cinese

I segnali quantitativi a favore di una ripartenza consistente dei listini del Paese della Grande Muraglia non mancano. Segnali da non sottovalutare tenuto conto che la Cina conta il 16% di tutte le società quotate e il 20% della capitalizzazione complessiva dei mercati. Ad aprile 2024 il mercato azionario della Cina ha messo a segno il terzo mese positivo di seguito. Non solo. L'indice Csi 300 delle Borse di Shanghai e Shenzhen archiviando con soddisfazione un +9,70% negli ultimi tre mesi ha doppiato il rialzo di Wall Street e battuto anche l'Eurozona nello stesso periodo.  L'indice ha così annullato le perdite accusate a inizio anno e ha riportato in positivo la performance del 2024, che a inizio maggio risulta essere del +6%.  

Ma è tutto il mondo allargato dell'area che orbita attorno alla Cina continentale a brillare. Il mese scorso anche la borsa di Hong Kong è salita sul podio delle migliori con un guadagno mensile intorno al +7%, segnando il mese più redditizio dal gennaio 2023. L’indice generale di Hong Kong ha guadagnato il 20% dai minimi toccati a gennaio.   .

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Un quadro macroeconomico in ripresa  

Nonostante le difficoltà economiche e dei mercati finanziari degli ultimi due anni, la Cina mantiene saldamente il posto di seconda economia mondiale. Nei suoi confini è presente un terzo della capacità manifatturiera globale e genera il 18% del Pil globale. Il primo trimestre del 2024 ha visto un Pil in crescita del +5,3% anno su anno. Il dato ha battuto le attese del mercato, risultando anche superiore al già ambizioso obiettivo che si era posto il governo di Pechino, attestato su una crescita intorno al +5%. E anche gli ultimi dati macroeconomici dimostrano la consistenza della ripresa dell’economia della Cina. La serie di indici Pmi relativa al mese di aprile ha mostrato che il settore manifatturiero ha continuato a crescere. Nel dettaglio il Pmi manifatturiero ha registrato un’espansione per il secondo mese consecutivo ad aprile, anche se a un ritmo più lento. Il dato si è posizionato a 50,4 punti ad aprile dai 50,8 di marzo, battendo comunque il consenso degli economisti a 50,2 punti e restando sopra il livello di 50, sopra il quale si ha una lettura espansiva dell’economia. ..   

Migliorate le previsioni sul Pil 

Secondo gli esperti di Bloomberg Economics rilanciati da Websim esiste la possibilità che la spesa fiscale possa catalizzare una ripresa più forte per il resto dell’anno, anche se la debolezza del settore privato e i vincoli sul sostegno monetario rappresentano due importanti ostacoli. Resta il fattore di rischio al ribasso rappresentato dalla fragilità del mercato immobiliare. Gli esperti hanno comunque rivisto in meglio la valutazione complessiva del dato finale del Pil per l’intero 2024. Ora la crescita attesa è del +4,7%, in rialzo rispetto al +4,5% indicato a fine del 2023. Il miglioramento è riconducibile proprio all’ottimo dato del Pil cinese registrato nel primo trimestre di quest’anno.  

La forza del piano di investimenti varato da Pechino 

Uno dei fattori alla base della ripartenza della Cina è il piano di investimenti deciso da Pechino a inizio anno per l’intero 2024. Si è trattato di un piano più ampio di quanto avevano stimato in un primo momento gli esperti. In questo senso il forte dato del Pil del primo trimestre ha svelato che il governo centrale sta percorrendo la giusta strada per raggiungere i risultati.  

Gli analisti vedono il Toro a fianco del Drago 

In questo contesto, nelle scorse settimane sono arrivate conferme positive sulle aspettative sui mercati azionari cinesi da parte di importanti case di investimento. Goldman Sachs ha detto in aprile che le azioni della Cina potrebbero aumentare del 40% in scia alle riforme del mercato interno mentre UBS è passata a un giudizio di "sovrappeso" sulle azioni cinesi, avendo come riferimento l’indice Msci China, e sulle azioni di Hong Kong, dal precedente giudizio "neutrale". In particolare, per UBS le azioni cinesi stanno emergendo da un crollo pluriennale, grazie ai segnali di ripartenza dell’economia e ai segnali di miglioramento delle performance aziendali. Tuttavia, i rischi persistenti derivanti dalle tensioni geopolitiche e dal potenziale interventismo normativo hanno reso gli investitori cauti nell’investire con serenità in questa asset class. Gli esperti vedono i primi segnali di ripresa dei consumi e stimano che i risparmi delle famiglie confluiscano nella spesa e negli investimenti. La conclusione sul giudizio sulle azioni del Dragone è che i titoli più importanti dell'indice cinese stanno in generale bene per quanto riguarda gli utili e i fondamentali.  .

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