Ecco quanto valore porta la digitalizzazione nell'economia circolare

Alla vigilia del nuovo anno, l'economia circolare sta emergendo come un megatrend di investimento strategico grazie alla crescente consapevolezza globale sulla necessità di gestire le risorse in modo sostenibile. E proprio le imprese italiane in particolare si stanno impegnando nel raggiungere un sistema di business più sostenibile possibile. Secondo una recente analisi elaborata dall’Ufficio Studi di Sace sull’approccio delle imprese italiane all’economia circolare dal titolo “Economia circolare: una leadership multi-filiera”, focalizzata sul loro posizionamento rispetto ai peer europei, gli investimenti effettuati e l’effetto moltiplicatore generato nelle filiere, uno dei punti più importanti per lo sviluppo è legato alla sua digitalizzazione. In particolare, accompagnare investimenti nel green con un processo di digitalizzazione permette alle imprese di aumentare la propria produttività del 14%.

Cos'è l'economia circolare?    

Ma cosa si intende quando si parla di economia circolare? In sostanza, l'economia circolare è un modello economico progettato per ridurre al minimo gli sprechi e massimizzare l'uso efficiente delle risorse, fondandosi su principi di riutilizzo, riciclo e rigenerazione dei materiali. Gli obiettivi principali includono l'estensione della vita dei prodotti, il recupero delle materie prime e la riduzione dell'impatto ambientale attraverso cicli produttivi sostenibili. Questo approccio è fondamentale per affrontare le sfide ambientali e creare opportunità economiche innovative.

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La nuova alleanza delle imprese italiane per l'economia circolare

In Italia il processo di consapevolezza globale sulla necessità di gestire le risorse in modo sostenibile ha ricevuto un importante impulso con la recente firma del nuovo Manifesto dell’Alleanza per l’Economia Circolare, sottoscritto da nove delle principali aziende del Paese, tra cui A2A, Enel, Ferrovie dello Stato e Intesa Sanpaolo Innovation Center. Coordinato da Agici, il Manifesto rappresenta un impegno congiunto per sviluppare un modello economico più efficiente e rigenerativo.

Questa iniziativa punta non solo a rafforzare la competitività delle imprese coinvolte, ma crea opportunità di investimento significative in settori chiave come energia rinnovabile, gestione dei rifiuti e innovazione industriale. Adottando pratiche circolari, le aziende possono ridurre i costi operativi, migliorare la sostenibilità e generare nuovi flussi di entrate attraverso il recupero di materiali e la creazione di prodotti eco-compatibili.

La transizione energetica spinge la domanda di soluzioni circolari

Un nuovo fronte di spinta agli investimenti e alla crescita e dell'economia circolare in Italia è quello della transizione energetica. Infatti, proprio il nostro Paese sta emergendo come protagonista nella transizione energetica globale, trainata dall’adozione di energie rinnovabili e dalla diffusione della mobilità elettrica. A dimostrarlo sono i risultati dello studio "Energie rinnovabili e mobilità elettrica: opportunità di investimento nella catena del valore del riciclo di rifiuti emergenti", pubblicato da Native Strategy, in cui vengono analizzate le nuove sfide e opportunità per il riciclo di materiali provenienti da impianti fotovoltaici, turbine eoliche e batterie per veicoli elettrici, a seguito della crescente domanda e dello sviluppo delle energie rinnovabili in Italia.

Questo processo genera una crescente necessità di soluzioni circolari per gestire l'aumento dei rifiuti tecnologici e dei materiali critici impiegati nelle nuove tecnologie. Gli investimenti in innovazioni come l'intelligenza artificiale, l'automazione robotica e i sistemi avanzati di riciclo possono migliorare l'efficienza nella gestione delle risorse, trasformando gli scarti in nuove opportunità produttive

Per le Pmi c'è ancora tanto da investire  

Adottare un modello di economia circolare offre vantaggi significativi alle imprese, tra cui la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento dell'impronta ambientale e un accesso più agevole al credito. Tuttavia, le piccole e medie imprese italiane spesso incontrano difficoltà nell'adottare questo approccio, principalmente a causa della mancanza di competenze specializzate, un ostacolo chiave che richiede investimenti in formazione e supporto tecnologico. E' quindi un percorso in cui c'è ancora grande valore da estrare: infatti la strada in questa direzione richiede per essere percorsa ulteriori investimenti soprattutto per le imprese di piccola dimensione, su tutte per risolvere la carenza di competenze. Grazie al processo di digitalizzazione delle Pmi, si potrà avere una nuova spinta per investire nell'economia circolare.

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