Cacao, il "cibo degli dei" offrirà rendimenti stellari anche nel 2025?

Una materia prima sotto pressione    

Nel corso del 2024, il cacao ha registrato valori record sui mercati internazionali, sfiorando i 12.000 dollari per tonnellata in primavera. Sul finire dell'anno, il prezzo internazionale è più alto di oltre il 100% rispetto alla fine del 2023. Dietro questa impennata si cela una serie di cause complesse che coinvolgono l’ambiente, la produzione agricola e l’economia globale.

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Impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione di cacao  

La crisi climatica rappresenta un fattore chiave. Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), fenomeni come siccità prolungate, temperature sopra la media e piogge torrenziali hanno devastato le coltivazioni nei principali Paesi produttori, tra cui Ghana e Costa d’Avorio, che insieme coprono il 60% della produzione globale.

Coltivazioni "malate"

Ma non sono solo i cambiamenti climatici ad aver condizionato la produzione. La diffusione del Cocoa Swollen Shoot Virus Disease ha ulteriormente aggravato la situazione, colpendo il 17% delle coltivazioni ghanesi e devastando oltre 500.000 ettari di piantagioni. Questi fattori hanno portato il deficit globale di cacao per la stagione 2023/2024 a 462.000 tonnellate, il più alto degli ultimi 45 anni.

Ripercussioni macroeconomiche globali dei prezzi del cacao

Non va dimenticato, poi, che l’aumento dei prezzi del cacao ha avuto impatti significativi lungo tutta la filiera. Un effetto sentito anche in Italia. Secondo il Codacons, il costo di dolci al cioccolato come panettoni e torroni è aumentato del 30% rispetto al 2023, con punte del 53% in alcune catene commerciali. Anche i grandi produttori di cioccolato come Hershey, Lindt & Sprüngli e Barry Callebaut hanno risentito della crisi, costretti ad alzare i prezzi per mantenere i margini di profitto.

I leader del settore alla sfida del "caro" cacao 

La società Hershey, tra i leader mondiali del settore, ha recentemente rivisto al ribasso le previsioni di profitto per il 2024, a causa delle tensioni sulla domanda provocata dagli aumenti dei prezzi. Nonostante strategie di contenimento dei costi e nuovi aumenti, l'azienda ha registrato vendite nette in calo del 1,4% nel terzo trimestre del 2024. Anche il produttore svizzero Camille Bloch ha aumentato i prezzi di oltre il 10% per compensare l'incremento dei costi delle materie prime. "Le fluttuazioni dei prezzi sono state così estreme che trasferire parte dei costi ai clienti è diventato inevitabile", ha dichiarato il direttore Daniel Bloch. E così le società quotate specializzate nella produzione e nella vendite di cacao e sui prodotti derivati, rientrano tra gli obiettivi di strategie di investimento in questa materia prima.

Prospettive per il 2025 degli investimenti in cacao

Di fronte a così tante sfide, il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per il mercato del cacao. Tra crisi climatiche, instabilità produttiva e strategie di investimento, il “Cibo degli Dei” potrebbe offrire continuare a fornire rendimenti preziosi, consolidando il suo ruolo non solo sulle tavole di tutto il mondo, ma anche nei portafogli degli investitori più attenti. D'altronde, con le quotazioni attuali e la volatilità del mercato, il cacao si conferma una materia prima strategica per gli investitori. Le aspettative di rendimenti elevati sono ancora supportate dalla scarsità dell'offerta e dall’aumento della domanda globale.

Gli analisti prevedono che le oscillazioni climatiche continueranno a influenzare i prezzi, rendendo il cacao una commodity da tenere d'occhio. Investire nel cacao potrebbe essere una scelta interessante, ma richiede attenzione ai rischi legati alle condizioni meteo e alle dinamiche di mercato globali, oltre che un'indispensabile e attenta valutazione all'interno del proprio portafoglio e del proprio profilo rischio-rendimento.