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Banche italiane: un futuro promettente nonostante i tassi bassi

Scritto da We Wealth | Nov 25, 2024 10:49:28 AM

Negli scorsi anni i tassi di interesse elevati sostenuti da politiche monetarie restrittive della Banca Centrale Europea hanno permesso al settore bancario di mettere a segno bilanci molto ricchi, con conseguente alti guadagni in Borsa per le loro azioni. Ora che i tassi stanno tornando sempre più bassi le banche italiane sono ancora un tema di investimento interessante?

La risposta arriva da un recente studio firmato S&P Global Ratings che ha analizzato l’Outlook per il 2025 degli istituti finanziari nel mondo, comprendendo ovviamente i principali attori italiani. Ebbene, nonostante le sfide poste dai bassi tassi d'interesse e dall'incertezza economica globale, le banche italiane dimostrano una resilienza notevole, sostenuta da solide fondamenta finanziarie e da una crescente attenzione alla gestione del rischio.

L'importanza della diversificazione per superare il rischio Btp    

Quali sono i fattori che dimostrano la notevole resilienza della banche italiane? Tra i motivi che supportano una solidità finanziaria in crescita c'è la qualità del credito in costante miglioramento. A questo contribuisce una serie di misure adottate per rafforzare il sistema bancario. Nonostante il ben noto rischio legato al debito pubblico italiano, in gran parte Btp, le banche hanno saputo diversificare le proprie fonti di finanziamento e migliorare la gestione del rischio. . 

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Il supporto dei fondi europei  

Un altro fattore che rafforza la resilienza delle banche italiane è l'arrivo dei fondi europei del Next Generation EU. Viene infatti considerata dagli esperti un'opportunità significativa per l'economia italiana e per il settore bancario, visto che offre nuove prospettive di crescita e sviluppo. Vale la pena ricordare che I fondi europei del Next Generation EU derivano da un'iniziativa straordinaria messa in campo dall'Unione Europea per sostenere la ripresa economica e sociale degli Stati membri dopo la crisi causata dalla pandemia di Covid-19. In sostanza, questa iniziativa è costituita da un'enorme iniezione di liquidità destinata a finanziare progetti e riforme che rendano l'Europa più verde, più digitale e più resiliente, e che vede l'Italia tra le principali destinatarie di queste risorse.

Il processo di consolidamento del settore finanziario italiano 

Non va poi sottovalutato, anzi, il processo di consolidamento del settore bancario potrebbe accelerare, portando a una maggiore efficienza e a una riduzione dei costi. Il collocamento di novembre di una quota importante di azioni del Banco Mps da parte del governo italiano presso Banco Bpm e altri attori importanti del panorama finanziario italiano è una fresca conferma. In tal senso ha contribuito anche l'offerta pubblica volontaria di acquisto lanciata dallo stesso Banco Bpm su Anima. La recente cronaca è infatti stata arricchita dalla notizia che Banco Bpm ha lanciato un’Opa totalitaria che vede come destinatari anche gli altri principali azionisti di Anima Holding che nell'ordine vedono attori protagonisti Poste Italiane (11,95%), FSI SGR (9,77%) e Caltagirone (3,46%). 

Dopo questi scossoni al sistema finanziario tricolore, le aspettative di ulteriori sviluppi di attività di "merger and acquisition" (M&A) con oggetto istituti italiani sono quindi elevate, con protagonisti attesi anche i pesi massimi italiani, a cominciare da Unicredit che intanto porta avanti il processo maggior integrazione con la tedesca Commerzbank. 

Quale futuro per le banche italiane?  

In questo contesto disegnato da S&P, il futuro delle banche italiane è visto ricco di opportunità. Grazie a una solida base finanziaria, a una maggiore attenzione alla gestione del rischio e a un contesto normativo sempre più favorevole, gli istituti di credito italiani appaiono agli occhi degli esperti ben posizionati per affrontare le sfide del futuro e cogliere i benefici di un contesto economico in evoluzione.

I driver di crescita  

A livello di crescita organica dei singoli istituti finanziari, i driver di sviluppo del settore bancario italiano per i prossimi anni sono individuati nella digitalizzazione, la sostenibilità e l'innovazione. Le banche italiane, grazie anche alla loro lunga esperienza e alla loro profonda conoscenza del territorio, potranno svolgere sempre più un ruolo chiave nel sostenere lo sviluppo economico e soprattutto nel facilitare la transizione verso un modello di crescita dell'Italia più sostenibile e inclusivo.

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